giovedì 25 giugno 2015

Al Bioparco di Roma inaugurata la nuova area delle tigri di Sumatra



Da oggi potete guardarle direttamente negli occhi. E scoprire dietro il loro sguardo la storia di una animale in via di estinzione che soltanto al Bioparco può sperare di non essere definitivamente cancellato dalla terra. La fierezza della tigre di Sumatra - di cui ne restano soltanto 400 esemplari in tutto il mondo - è dietro il vetro della nuova area dedicata al’interno del Bioparco di Roma. L’unica struttura in Italia ad ospitare questo felino.

Al Bioparco di Roma oggi è stata inaugurata la nuova area delle tigri di Sumatra, sottospecie ad altissimo rischio di estinzione: in natura ne sopravvivono circa 400.

Il Bioparco è l’unica struttura italiana ad ospitare la tigre di Sumatra, grazie ad un programma europeo di conservazione (EEP - European Endangered species Programme) che ha l’obiettivo di evitare la totale estinzione di questo felino.

“Finalmente, dopo cento anni, nasce il nuovo exhibit  - esulta il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa – che si estende per circa 1.000 mq complessivi, superficie più che raddoppiata rispetto all’area originaria, realizzata a inizio ‘900 dall’architetto Carl Hagenbeck e della quale abbiamo conservato le imponenti rocce storiche. Nell’area è stato riprodotto un ambiente simile a quello naturale – spiega - con corsi d’acqua che sfociano in grandi vasche e vegetazione tropicale. Sono inoltre presenti ampie vetrate che seguono il perimetro dell’area e che permettono al pubblico di osservare questi magnifici felini molto da vicino e una sezione educativa con installazioni didattiche che evidenziano le caratteristiche salienti della specie, con particolare riferimento all’eco-etologia, alle minacce di estinzione e ai progetti di conservazione in natura”.

L’area è stata realizzata con il contributo della Fondation Segré (www.fondationsegre.org), impegnata nella conservazione delle specie animali e degli ecosistemi nel mondo, mentre i pannelli educativi sono stati realizzati in collaborazione con la Presidenza del Consiglio di Roma Capitale.

”Dopo la realizzazione dell’area degli oranghi oggi abbiamo raggiunto un altro grande traguardo – sottolinea il Direttore Generale della Fondazione Bioparco, Tullio Scotti – l’exhibit ospita infatti la tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae), sottospecie che vive nelle foreste tropicali dell’isola indonesiana, minacciata di estinzione principalmente a causa della scomparsa dell’habitat, distrutto per fare posto alle coltivazioni di palma da olio, ma anche a causa del bracconaggio: la tigre viene cacciata illegalmente come trofeo, per la pelliccia e per l’utilizzo nella medicina tradizionale cinese”.

Al Bioparco di Roma è presente un esemplare maschio di tigre di Sumatra nato a maggio 2014 presso lo zoo di Beauval, in Francia. Il suo nome è Kasih (letteralmente Terima Kashi) che nella lingua locale significa “grazie”.

Nel recinto accanto a quello di Kasih è presente Jasmine, tigre del Bengala di circa 14 anni di età.

Presso la  nuova area è presente un salvadanaio per raccogliere fondi per la salvaguardia delle tigri in natura a cura dell’Associazione “21st Century Tiger” (www.21stcenturytiger.org), nata in collaborazione con la Società Zoologica di Londra, che gestisce 73 progetti di conservazione in 13 Paesi.

Attività per le famiglie – il 27, 28 e 29 giugno e domenica 5 e 12 luglio dalle ore 10.00 alle ore 17.00 presso la nuova area operatori didattici, in compagnia di animatori, saranno a disposizione per rispondere a tutte le curiosità sulle tigri di Sumatra. Sarà inoltre possibile partecipare ad attività interattive per capire l’importanza di avere unghie retrattili, un mantello che si confonde con l’ambiente e come fare acquisti di prodotti eco-sostenibili per contribuire alla salvaguardia della specie in natura.

Le attività delle giornate si svolgono in collaborazione con la Presidenza dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale e sono incluse nel costo del biglietto del Bioparco.


Credit fotografico: Massimiliano Di Giovanni – Archivio Bioparco di Roma

venerdì 10 aprile 2015

“LE LIBELLULE D’ITALIA”

ESPERTI A CONVEGNO PRESSO L’OASI WWF ‘LE CESINE’ - PUGLIA Italia al top dei paesi mediterranei per il numero di specie I prossimi 11 e 12 aprile, presso la Masseria Cesine, nella Riserva naturale dello Stato e Oasi WWF Le Cesine, si terrà l’ottavo convegno sulle “Libellule d’Italia”, organizzato dalla Società italiana per lo Studio e la Conservazione delle Libellule (Odonata) e WWF Oasi. E’ il primo a svolgersi nell’Italia meridionale e vedrà la partecipazione di appassionati da tutta Italia, con interventi relativi alla distribuzione delle specie in varie Regioni (tra cui Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Umbria) e altri relativi ad aspetti più ecologici, come ad esempio la variazione della venulazione delle ali (ovvero, la disposizione e lo svluppo delle venature) nelle specie migratorie. WWF Oasi: “Abbiamo voluto ospitare questo importante convegno perché il compito delle aree protette è anche quello di favorire la ricerca applicata alla conservazione. In questo caso si tratta di animali poco conosciuti al grande pubblico ma di estremo valore naturalistico e come indicatori sulla salute ambientale”. Le libellule (Odonata) sono un antico ordine di insetti comparso sul pianeta Terra oltre 320 milioni di anni fa, con forme simili a quelle attuali. Questi insetti utilizzano ambienti diversi, e molte specie hanno delle esigenze ecologiche specifiche che consente di “utilizzarle” come indicatori di qualità ambientale. Dipendono infatti da ambienti acquatici e terrestri in salute per la loro sopravvivenza. Rappresentano anche buoni indicatori per la lotta ai cambiamenti climatici. Le specie minacciate di estinzione si concentrano nelle zone umide naturali, un ambiente molto a rischio nel nostro paese. L’Italia è il paese, all’interno del Bacino del Mediterraneo, ad avere la maggior ricchezza di specie di libellule con 93 specie segnalate. Nove di queste specie sono d’interesse comunitario (Direttiva Habitat) la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione, dodici specie sono nell’Allegato IV della stessa Direttiva e richiedono una protezione rigorosa. Delle 93 specie di libellule segnalate, una si è estinta in Italia in tempi recenti. Le specie minacciate di estinzione sono un totale di 10, pari al 10.9% delle specie esistenti, mentre Il 72% circa delle specie di libellule italiane non è a rischio di estinzione imminente. ANIMALI ‘FRAGILI’ Le principali minacce alle libellule italiane sono la frammentazione e quindi la perdita di habitat (circa il 12% delle specie) e l’inquinamento (11% circa). Un numero di specie relativamente elevato (poco meno del 10%) è minacciato anche perché fattori intrinseci, come la scarsa tolleranza al disturbo antropico, aumentano il rischio che pressioni esterne abbiano effetti negativi sulle loro popolazioni. Per le specie che vivono nelle zone umide pressione agricola o variazione delle pratiche agricole tradizionali sono le principali minacce. NUOVE SPECIE Nell’ultimo decennio 6 nuove specie sono state aggiunte all’odonatofauna italiana, numero destinato a crescere con l’arrivo di nuove specie termofile in espansione dal Nord Africa. ODONATA.IT è una associazione scientifica che promuove la ricerca odonatologica di base e applicata, la divulgazione delle conoscenze sull’odonatofauna e la protezione delle libellule e dei loro habitat.