giovedì 31 luglio 2014

Nati due piccoli di Licaone al Bioparco di Roma


Grande festa al Bioparco di Roma per la nascita di due cuccioli di Licaone (Lycaon pictus), una specie ad altissimo rischio di estinzione (ne sopravvivono meno di seimila in natura). Si tratta di due maschi i cui nomi saranno scelti dai bambini che inviaranno al Biioparco (press@bioparco.it) le loro proposte. Per il momento mamma Okla e papà Chiaro, entrambi provenienti dalla Germania, non sembrano preoccuparsene e si godono i loro piccoli nati sotto il segno dei Gemelli




 “I cuccioli sono nati nella notte tra il 27 e 28 maggio scorsi – racconta il Presidente del Bioparco di Roma, Federico Coccìa - il parto è avvenuto all’interno della tana sotterranea scavata dai genitori, dove i neonati sono rimasti per il primo mese di vita e dove la mamma li ha allattati. Da quando hanno iniziato ad uscire all’esterno – conclude Coccìa - è iniziato lo svezzamento”.






I due cuccioli escono ogni giorno dalla tana, sempre sotto la stretta sorveglianza della madre, esplorando il territorio circostante, un’area di circa 580mq, che dividono con i genitori e con i sei fratelli più grandi, nati lo scorso anno, cinque maschi e una femmina. Per un totale di dieci individui.

La mamma è molto protettiva e può contare sulla collaborazione dell’intero gruppo. Infatti, oltre all’aiuto del padre, anche i fratelli contribuiscono alla crescita dei due maschietti, rigurgitando per loro il cibo pre-digerito


Il Licaone è classificato dall’IUCN (l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) come endangered (ovvero minacciato di estinzione in natura), rientra infatti in un progetto gestito dall’EAZA, l'Associazione Europea di Zoo e Acquari, che promuove la cooperazione finalizzata alla conservazione della Natura, in particolare attraverso il coordinamento internazionale dei programmi di riproduzione in cattività di specie selvatiche (EEP).




“La nascita dei due cuccioli ci inorgoglisce – sottolinea  il Direttore generale del Bioparco, Tullio Scotti – perché siamo riusciti a creare un consistente gruppo sociale per una delle specie a maggior rischio di estinzione del Pianeta; in natura vivono in branchi dicirca 20/25 individui, quindi essere arrivati a dieci unità è un ottimo risultato”.




Cesare Avesani Zaborra, Presidente dell’UIZA (Unione Italiana Zoo e Acquari) aggiunge: “mi congratulo con tutto lo staff del Bioparco; questi risultati si ottengono solo quando la passione si coniuga con la competenza di tutti coloro che hanno contribuito a questo successo. Salvare una specie anche fuori dal suo ambiente naturale – conclude Avesani - è una strategia irrinunciabile nell’epoca in cui viviamo, definita da molti ricercatori quella della sesta estinzione di massa delle specie animali”.


LICAONE
Il Licaone, chiamato anche “cane pitturato”, è un canide di medie dimensioni, pesa circa 20-30 kg ed è alto circa 70 cm. Ciascun animale ha il pelo dal disegno unico, chiazzato in modo irregolare, con macchie rosse, nere, marroni, gialle e bianche.
Diurno, è attivo soprattutto all’alba e al tramonto. Vive in gruppi numerosi di circa 10-20 animali, guidati da un coppia dominante. È un animale molto sociale e ogni componente del gruppo coopera nell’allevamento dei piccoli e nella caccia. Comunica con un ampio repertorio di versi e, grazie alle grandi orecchie arrotondate che “orienta” come una parabola, riesce a captare l’origine dei suoni anche a grande distanza; ciò consente ad esempio un buon coordinamento tra i membri del gruppo durante le battute di caccia. Vive tra le pianure e i boschi dell’Africa subsahariana, dalle aree semidesertiche alle pianure erbose, dalla savana alberata alle foreste montane fino ad alta quota in relazione alla disponibilità di prede.
RIPRODUZIONE
Il maschio e la femmina dominanti sono i soli a riprodursi. Dopo 10 settimane di gestazione le femmine partoriscono da 2 a 15 cuccioli circa, ciechi e indifesi, in tane sotterranee.
DIETA
Strettamente carnivoro, è un predatore altamente specializzato nella caccia di gruppo. Si nutre di una gran varietà di mammiferi, soprattutto di medie dimensioni, grazie alla cooperazione del branco e alla resistenza nell'inseguimento. Può infatti percorrere 5 km alla velocità di 50km/h.
GRADO DI MINACCIA
È fra i mammiferi africani a maggior rischio di estinzione a causa della persecuzione diretta da parte dell'uomo, della distruzione dell'habitat e delle malattie indotte dagli animali domestici. I licaoni rimasti in natura sono meno di 6.000, contro i 100.000 degli anni ‘80.
Il Bioparco si dedica alla sua conservazione cooperando con la comunità zoologica internazionale per favorirne la riproduzione in cattività.







giovedì 17 aprile 2014

PESCI ALIENI al Bioparco di Roma


 PESCI ALIENI – LE INVASIONI NELLE NOSTRE ACQUE

Al Bioparco di Roma oggi è stata inaugurata la nuova area tematica dedicata alle centinaia di specie animali e vegetali presenti nelle acque dolci e salate del nostro Paese, con particolare riferimento al bacino del Mare Mediterraneo



“La nuova area nasce con l’obiettivo di sensibilizzare il nostro pubblico, in particolare i bambini, sugli animali alieni che popolano mari, fiumi e laghi - spiega Federico Coccìa, Presidente della Fondazione Bioparco di Roma - considerati una della principali minacce alla Biodiversità, con un’attenzione particolare ai cambiamenti climatici e ai danni causati dai sistemi di pesca non selettivi. Poter vedere da vicino un pesce scorpione o un pesce siluro – conclude Coccìa - consente di creare quel rapporto emotivo che facilita l’acquisizione del messaggio educativo”.


L’iniziativa si realizza con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di Federparchi, della Invasive Species Specialist Group (ISSG) della IUCN, in collaborazione con l’Agenzia Regionale dei Parchi della Regione Lazio e di Legapesca, in ottemperanza con le indicazioni della IUCN, dell’EAZA e delle principali associazioni internazionali che si occupano di conservazione della Biodiversità.

Il percorso interno all’area tematica PESCI ALIENI è caratterizzato da tre principali sezioni:

- la prima dedicata ai cambiamenti climatici e alla biodiversità del bacino del Mediterraneo, dove è possibile osservare, tra gli altri: barracuda, meduse, polpo, seppia, cernia bruna, murena e specie vegetali come la posidonia.

CURIOSITÀ: l’osso di seppia è ciò che resta della conchiglia che caratterizza tutti i molluschi. La seppia, infatti, è un parente stretto di cozze, vongole, ostriche, lumache di terra e di mare. Animali apparentemente molto diversi fra loro, accomunati dall’essere un insieme omogeneo di specie noto come molluschi. Sebbene nel corso dell’evoluzione abbia perso la caratteristica conchiglia, anche il polpo è un mollusco!

- La seconda sezione riguarda le specie aliene presenti nelle nostre acque dolci, come ad esempio il pesce gatto, il gambero della Luisiana e il pesce siluro.

CURIOSITÀ: il pesce siluro (Silurus glanis) è uno dei più grandi pesci d’acqua dolce; raggiunge anche i 5 m di lunghezza e un peso di 300 kg. Originario dell’Europa dell’Est, è stato introdotto nel bacino del Po negli anni ’70 dello scorso secolo e successivamente nel bacino dell’Arno e del Tevere. È in fortissima espansione e provoca gravi danni alle altre specie, essendo una specie onnivora; da adulto si alimenta principalmente di altri pesci, non disdegnando però anche uccelli e mammiferi di media taglia.

- Nella terza sezione sono presenti le specie aliene del Mare Nostrum che negli anni hanno fatto la loro comparsa, come il pesce pappagallo, il pesce scorpione, il pesce palla maculato, il pesce balestra, la medusa maculata australiana, la murena verde.

CURIOSITÀ: il pesce scorpione (Pterois miles), oltre ad essere uno dei pesci più spettacolari dei mari tropicali, è pericolosissimo, il suo veleno può anche provocare la morte di un essere umano. Ha fatto la sua comparsa nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez all’inizio degli anni ’90, l’intensificazione degli avvistamenti è però recente. Nel passato, infatti, molte specie aliene non incontravano condizioni adatte alla loro sopravvivenza ma adesso, a causa dell’innalzamento delle temperature, trovano condizioni climatiche favorevoli

Il primo avvistamento in Italia della Medusa maculata australiana, (Phyllorhiza punctata), specie originaria
delle zone tropicali del Pacifico occidentale, risale al 2009 nelle acque dell’isola di Tavolara, in Sardegna. Probabilmente l’introduzione di questa specie aliena è da imputare all’incremento del numero di navi che solcano i nostri mari trasportando non solo merci, ma anche ‘passeggeri indesiderati’.

All’interno dell’esposizione, un gioco interattivo multimediale permette di scoprire le caratteristiche più importanti di uno dei predatori marini più temuti: lo squalo bianco.

Due grandi acquari tropicali mostrano, al termine del percorso, come potrebbe diventare il nostro Mediterraneo fra qualche decennio: un mare ricco di variopinti pesci tropicali, ma a quale prezzo?

venerdì 4 aprile 2014

Bioparco:nuova area degli oranghi

Al Bioparco di Roma è stata inaugurata oggi la nuova area degli oranghi. “Il nuovo exhibit dove vivranno le nostre tre femmine di orango, Petronilla e le sue due figlie Martina e Zoe, ha un’estensione di circa 500 mq tra parte esterna e ricoveri interni degli animali  – spiega il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa – e si sviluppa in altezza per 5 metri  per permettere a questi animali arboricoli di arrampicarsi sui grandi tronchi presenti; un passaggio aereo collega il nuovo spazio all’area dove attualmente abitano gli oranghi. Grandi vetrate consentono al pubblico una vista molto ravvicinata di queste grandi scimmie antropomorfe delle foreste asiatiche. All’interno dell’area, gli oranghi, hanno a disposizione tronchi, corde e piattaforme in legno per muoversi, riposarsi e creare il nido, proprio come accade in un ambiente naturale”.

Dal punto di vista educativo, l’area è dotata di un impianto didattico costituito da scenografie pittoriche che simulano l’habitat di foresta tropicale, con installazioni ludico-didattiche che evidenziano le caratteristiche salienti della specie, con particolare riferimento all’eco-etologia, alle minacce e ai progetti di conservazione in natura.


I TRE ORANGHI DEL BIOPARCO: PETRONILLA, ZOE E MARTINA

Al Bioparco di Roma vivono 3 femmine di orango: Petronilla, 43 anni e le sue 2 figlie: Zoe, 28 anni, e Martina, la più giovane, 24 anni, nomi ereditati dalla vecchia gestione comunale, tutte nate nello Zoo di Roma.

PETRONILLA è nata nel 1970. Ha vissuto a lungo con un maschio con cui ha avuto due figlie, Zoe e Martina. Petronilla è molto intelligente e trova sempre soluzioni ingegnose per risolvere problemi legati al recupero del cibo. In estate, ad esempio, riceve delle noci di cocco intere e, per non perdere il liquido che si trova all’interno, sbatte cautamente la noce su una sporgenza fino a praticare un piccolo foro da cui beve il latte. Ama molto coprirsi con sacchi di iuta o altri teli, un comportamento che ricorda quello adottato in natura con le fronde degli alberi per proteggersi dalla pioggia. È un’insaziabile mangiatrice di verdure. Con le figlie è paziente e protettiva, soprattutto con Martina.

ZOE è nata nel 1985, si riconosce perché è più magra e agile delle altre; attenta osservatrice, ama farsi grattare e spazzolare dai keepers con una robusta spazzola. Spesso riesce ad arrampicarsi nei posti più alti dell’exhibit, che raggiunge comodamente grazie alla sua agilità.

MARTINA ha 24 anni ed è la più giovane del gruppo. Nonostante l’età, ha ancora uno stretto legame di dipendenza dalla madre, accanto alla quale ama dormire. Ha un posto preferito dove dormire: all’interno di un grosso vaso di plastica nero - che trasporta ogni sera nel punto più alto dell'area - nel quale riesce a entrare completamente per poi ricoprirsi di truciolo di legno o paglia. Martina non smetterebbe mai di riempirsi la pancia, ma come tutti gli animali del Bioparco, segue una dieta specifica; quando qualcosa non le piace o ne vuole di più, diventa capricciosa.